..."L'amore, che è toglimento di morte (a-mors), confina con la morte, e sottilissimo è il margine che vieta di oltrepassare il limite che fa di uno sguardo sereno uno sguardo tragico. Per questo, quando un figlio nasce e cresce, bisogna accudire le madri. Troppa è la metamorfosi del loro corpo, la rapina del loro tempo, l'occupazione del loro spazio fisico ed esteriore, interiore e profondo. E quando l'anima è vuota e nessuna carezza rassicura il sentimento, lo consolida e lo fortifica, il terribile è alle porte, non come atto inconsulto, ma come svuotamento di quelle risorse che fanno argine all'amore separandolo dall'odio, allo sguardo sereno che tiene lontano il gesto truce.
Non basta che i padri assistano al parto, come è costume dei tempi, molto più utile assistere madre e figlio nel logorio della quotidianità, accarezzare l'una e l'altro per cercare quell'atmosfera di protezione che scalda il cuore e, col calore che genera, tiene separato l'amore dall'odio.
...
Per questo natura vuole che a generare siano in due, non solo al momento del concepimento e del parto, ma soprattutto nel momento dell'accudimento e della cura. Dove a essere accudito, prima del figlio che segue la sua cadenza biologica, è la madre, che ha messo a disposizione prima il suo corpo, poi il suo tempo, poi il suo spazio esteriore e interiore, infine l'ambivalenza delle sue emozioni che camminano sempre sfiorando quel confine sottile che separa e a un tempo congiunge la vita e la morte, perché così vuole la natura nel suo aspetto materno e crudele.
Un invito ai padri: tutelate la maternità nella sua inconscia e sempre rimossa e misconosciuta crudeltà. Questa tutela ha un solo nome: "ACCUDIMENTO", per sottrarre le madri a quella luce nera e così poco rassicurante che fa la sua comparsa nell'abisso della solitudine.
U. Galimberti.
La Repubblica, 2 dicembre 2004
Grazie Giovanna!
giovedì 4 luglio 2013
sabato 27 aprile 2013
PRIMI MOMENTI DELLA GRAVIDANZA
I primissimi momenti della gravidanza possono generare le emozioni più diverse: gioia, felicità, ma anche paura e sgomento.
Iniziano le
trasformazioni psicofisiche del corpo femminile: gli ormoni giocano un ruolo
cruciale nel circuito cerebrale materno, che aiuta la madre a mediare le
sensazioni e ad acquisire una nuova coscienza di sé nel nuovo ruolo.
All'inizio della gravidanza, sono molti gli interrogativi che si presentano alla donna. Alcuni hanno radici molto antiche: “Sarò in grado
di far vivere e crescere mio figlio?” Altri sono di tipo più relazionale: “Sarò in grado di amare mio figlio, di
anticipare e comprendere i suoi bisogni, le sue paure?” “Sarò come mia madre è
stata con me?”. Quest’ultimo interrogativo può essere molto pervasivo dal
momento che la propria madre è il parametro rispetto a cui ogni donna si misura
come figlia e come futura madre.
Per quanto riguarda il padre, solitamente il
suo processo di coinvolgimento è più lento e meno diretto. La prima fase del
coinvolgimento dell’uomo è di natura sostanzialmente mentale, scandito dall'annuncio della gravidanza. Pur da spettatore, può compartecipare alla
gravidanza condividendo gli stati fisici e mentali della compagna. Con
l’imminenza del parto, anche il padre sente decisamente più concreto il proprio
coinvolgimento, che interpreta nei termini di nuove responsabilità da assumere
verso la creatura che sta per arrivare. Oggigiorno la responsabilità che l’uomo
sente più immediata è di natura economica; tuttavia prende anche forma un senso
di responsabilità verso se stesso come uomo. Si tratta, pertanto, di
un’esperienza di trasformazioni avvertita profondamente anche dal maschio;
un’esperienza di maturazione che gli consente di assorbire anche il mutamento
che i rapporti con sua moglie dovranno necessariamente subire. Non è
infrequente, né strano, che l’uomo si senta abbandonato dalla donna durante la
gravidanza. Il coinvolgimento assoluto e totale della donna nei confronti del
bambino e, a volte, un’eccessiva componente ansiosa possono farlo sentire
trascurato e messo da parte.
Con maturità, equilibrio e capacità di trasformazione la coppia potrà riuscire a costruire una solida
relazione familiare.
RIFERIMENTI
BIBLIOGRAFICI
M.
Ammaniti, Pensare per due. Nella mente delle madri. Edizioni La
Terza, 2009
Dott.ssa Arianna Cosmelli
Psicologa Clinica e Perinatale
martedì 2 aprile 2013
GRAVIDANZA Evento Fisiologico
Nella
nostra cultura si rileva poco rispetto verso le mirabili funzioni del nostro
corpo: al contrario, esso viene messo a dieta, allenato, maltrattato,
camuffato, punito perché lontano da un ideale irrealistico e irraggiungibile.
Una tale mancanza di fiducia e di rispetto nei confronti del nostro corpo
rischia di privarci della FIDUCIA nel partorire. Per contro vivere il portento
di un corpo capace di dare alla luce può donarci l’eterna consapevolezza del
nostro potere di donne. Il parto è l’inizio della vita, l’inizio della
maternità e della paternità e tutti noi meritiamo un buon inizio!
Partorire
è un gesto innato e istintivo, connaturato nel nostro cervello e nel nostro
corpo attraverso milioni di anni in quanto mammiferi e progettato per garantire
il miglior risultato possibile per la madre e per il bambino.
L’istintualità
della nascita resta facilmente nascosta, specie quando si è condizionati a
prediligere le informazioni esterne rispetto alla consapevolezza interiore. Una
maggior capacità di risposta agli stimoli corporei ci giunge anche dal pieno
possesso del nostro corpo. Ardua impresa in una società altamente
intellettualizzata come la nostra. La consapevolezza di possedere certe capacità
intuitive, però, può risvegliare il nostro intuito e il nostro istinto.
Scienza
e tecnologia sono aiuti fondamentali se utilizzati come strumenti e non come
padroni. Pare, invece, che si sia instaurato un dualismo fra antiche competenze
e moderne conoscenze. Tuttavia, una congiunzione fra questi due saperi è
possibile, superando l’apparente dicotomia fra natura e progresso. Riascoltare
la voce della natura, ridare il senso originario e autentico alla maternità non
esclude la letteratura scientifica, la tecnologia e la farmacologia più
recenti, purché la lettura della prima sia critica e l’utilizzo delle seconde
sia appropriato.
Si
parla di “danza della nascita” proprio perché essa è un gesto istintivo anche
per i cuccioli di mammifero: in altre parole, i nostri figli sanno come venire
al mondo. La “danza della nascita” ci rammenta come siano DUE i soggetti,
entrambi istintivamente pronti al parto, a muoversi all’unisono nella più
sublime delle danze.
Ma
nascere è “pericoloso”! È “rischioso” per la madre e per il bambino! Sì, certo,
ma preferisco ricordare queste parole: “La nascita è sicura tanto quanto la
vita”. Nulla, né il puro istinto né l’affidamento totale alla tecnologia, è in
grado di garantire a tutte le madri e a tutti i bambini un esito perfetto.
RIFERIMENTI
BIBLIOGRAFICI
Sarah
J. Buckley, Partorire e accudire con
dolcezza, Il Leone Verde, 2012
Dott.ssa Arianna Cosmelli
Psicologa Clinica e Perinatale
sabato 30 marzo 2013
PSICOLOGIA PERINATALE
La Psicologia Perinatale si occupa di promuovere e tutelare
la salute di mamma e bambino nel periodo intorno alla nascita: concepimento,
gravidanza, parto e puericultura nei primi mesi di vita del neonato.
In ciascuno di questi momenti, la donna, il partner, la
famiglia d’origine o altri figli possono giovare di un supporto nell’affrontare
i compiti di adattamento richiesti dall’arrivo di un bimbo.
Lo Psicologo Perinatale ha una formazione specifica nella fisiologia e nella clinica del periodo perinatale e collabora a stretto contatto con le altre fondamentali figure professionali che operano nel settore: ginecologi, ostetriche, pediatri, consulenti professionali in allattamento.
Lo Psicologo Perinatale ha una formazione specifica nella fisiologia e nella clinica del periodo perinatale e collabora a stretto contatto con le altre fondamentali figure professionali che operano nel settore: ginecologi, ostetriche, pediatri, consulenti professionali in allattamento.
FISIOLOGIA
Tra le aree di intervento nell’ambito della fisiologia e
della sua promozione in ambito perinatale, possiamo delineare :
GRAVIDANZA
BENESSERE IN GRAVIDANZA…..
GRAVIDANZA TRA FANTASIA E REALTA'...
GRAVIDANZA TRA FANTASIA E REALTA'...
NASCITA
PREPARAZIONE AL PARTO E ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA……
PAURA DEL PARTO…..
IL DOLORE NELLA NASCITA E SUA PERCEZIONE...
IL DOLORE NELLA NASCITA E SUA PERCEZIONE...
TRAVAGLIO E PARTO SECONDO NATURA……
RUOLO DEL PARTNER NEL DOLORE……
DOPO NASCITA
PRIME ORE DI VITA E CONTATTO PELLE A PELLE…..
ATTACCAMENTO E MAMMA COME BASE SICURA……
RITORNO A CASA: BISOGNI DELLA MAMMA E DEL NEONATO....
BABY BLUES...
RITORNO A CASA: BISOGNI DELLA MAMMA E DEL NEONATO....
BABY BLUES...
PUERPERIO NEL PRIMO ANNO DI VITA
ALLATTAMENTO…..
PORTARE I BAMBINI…..
SVEZZAMENTO…..
SONNO DEL NEONATO…..
PIANTO DEL NEONATO…..
RITORNO AL LAVORO…..
ATTACCAMENTO....
GENITORIALITA'....
ATTACCAMENTO....
GENITORIALITA'....
E molti altri ancora……
CLINICA
Purtroppo non sempre tutto va per il verso giusto o come avreste desiderato. In
situazioni che si discostano dalla fisiologia, lo Psicologo Perinatale può
mettere a disposizione la sua esperienza maturata in ambito clinico. Fra le
tante aree possibili possiamo ricordare:
DIFFICOLTÁ DI CONCEPIMENTO…..
GRAVIDANZA INATTESA…..
ABORTI SPONTANEI…..
INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA…..
INTERRUZIONE TERAPEUTICA DI GRAVIDANZA….
LUTTO PERINATALE...
LUTTO PERINATALE...
DEPRESSIONE POST-PARTUM.
Psicologa Clinica e Perinatale
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